“Stock Split”: cos’è e come modifica l’assetto societario (il caso Tesla)

Introduzione

Come citato da Borsa Italiana, per frazionamento si intende: 

“qualsiasi operazione di riduzione del valore nominale di un’azione, con conseguente aumento delle azioni in circolazione, lasciando invariato l'ammontare del capitale sociale”.

Il frazionamento, per cui, è un'operazione sul capitale sociale che può rendersi opportuna quando le azioni hanno raggiunto una quotazione di borsa così elevata da renderne oneroso l'acquisto da parte degli investitori retail. 

Dal punto di vista degli azionisti, essi vedono contemporaneamente aumentare il numero di azioni in portafoglio e diminuire il loro valore, senza che ciò si traduca in una variazione nel controvalore totale dell'investimento. 

Dal punto di vista della società, invece, anche se il numero di azioni in circolazione cambia ed il prezzo di ciascuna azione si trasforma, la capitalizzazione di mercato complessiva dell'azienda rimane la stessa. 

In un mercato perfetto, infatti, il frazionamento non dovrebbe avere nessuna influenza sul prezzo dell'azione: nella realtà, invece, si possono osservare variazioni dovute alla precedente formazione di una domanda insoddisfatta.

Per rendere più semplice ed intuitivo quanto detto fino ad ora, si osservi il seguente esempio:

La società X (che nel documento in esame sarà Tesla) delibera di sostituire ogni azione dal valore nominale di $100, con 10 azioni da $10 ciascuna.

In seguito, l'azionista potrà notare che nel suo portafoglio ci saranno 10 nuove azioni da $10, in sostituzione della vecchia azione da $100: da ciò si può concludere che il suo investimento di $100 non subirà alcuna variazione.

Perché fare Split?

Lo split azionario è un modo per le società di aumentare la propria liquidità, il che permette agli investitori di acquistare o vendere azioni in Borsa con maggiore facilità. Infatti, più basso è l'importo in dollari di ciascuna azione, minore è l’ammontare richiesto per acquistare o vendere la suddetta azione.

Quando osserviamo una società come Tesla e guardiamo il valore di un investimento subito dopo un frazionamento azionario, notiamo che non cambia la ricchezza dell’investitore. Quello che si nota sono differenze nel volume degli scambi del titolo che potrebbero essere legate al flusso di notizie in circolazione.

Inoltre, se il prezzo delle azioni diventa più accessibile anche ai piccoli investitori, si può ragionevolmente presumere che ve ne saranno di più, il che comporta, ancora una volta, un ulteriore aumento di liquidità.

Nella maggior parte dei casi, i frazionamenti azionari vengono effettuati dalle società quando il prezzo delle azioni è aumentato in modo significativo e, soprattutto, se l’aumento in termini relativi rispetto ai concorrenti è considerevole.

Per chiarezza, si offre un ulteriore esempio:

Si prenda il caso di Tesla. La società ha chiuso la seduta di lunedì 25 Aprile a $ 998,02. Molti investitori non sarebbero in grado di acquistare le sue azioni. Con il frazionamento delle azioni, invece, il costo di ciascuna azione traslerebbe da $ 998,02 a $ 49,90 e, ogni detentore originario, otterrebbe 19 azioni aggiuntive per ogni azione posseduta. Un prezzo delle azioni di $49,90 è indubbiamente più sostenibile.

Questo è particolarmente vero ora che sempre più investitori hanno accesso a piattaforme di trading a basso costo. L'acquisto e la vendita di azioni ad oggi è più facile che mai e per molti investitori queste divisioni potrebbero essere l’occasione di acquistare società che seguono da tempo.

Split Tesla

Come ormai divulgato dalle più grandi testate giornalistiche e non, il colosso delle auto elettriche, capitanato da Elon Musk, chiederà all’assemblea annuale un aumento del numero di azioni ordinarie al fine di consentire un frazionamento delle azioni ordinarie della società, sotto forma di dividendo azionario. Nonostante l’approvazione da parte del consiglio di amministrazione, la decisione finale spetterà al board della società.

Questa operazione venne già autorizzata e messa in atto nell’agosto 2020, quando vi fu un frazionamento delle azioni per 5 a 1 (ritornando all’esempio presente nel paragrafo introduttivo, è come se un’azione dal valore di $100 fosse stata divisa in 5 dal valore di $20 ciascuna). Da allora, il valore del titolo è più che raddoppiato.

Tesla è per cui pronta a lanciare un nuovo split azionario per pagare i dividendi ai suoi azionisti. Nello specifico, quest’ultimo è un dividendo pagato agli azionisti sotto forma di azioni della società aggiuntive anziché in contanti. 

Anche in questa occasione, il mercato ha visto di buon grado la decisione di Tesla. Nel pre-market, infatti, le azioni della società hanno guadagnando quasi il 6-6,5%, raggiungendo un valore di $1065,74 per azione.

Anche i giganti del settore tech quali: Alphabet e Amazon, hanno annunciato la scissione azionaria in questo nuovo anno. Il fine ultimo è quello di ridurre il prezzo delle azioni in circolazione, rendendole quindi più abbordabili in termini economici ad una più vasta gamma di possibili investitori.

Il frazionamento inverso

L’operazione inversa allo split azionario è il raggruppamento di azioni (reverse stock split).

In questo caso, la società divide il numero di azioni possedute dagli investitori, anziché moltiplicarle. Di conseguenza, il prezzo delle azioni aumenta.

Ad esempio, se si possiedono 10 azioni della Società X a $100 l’una e la società annuncia un frazionamento inverso 1 a 2, si arriverà a possedere 5 azioni a $ 200 per azione.

Come si può facilmente dedurre dall’esempio, anche in questo caso non vi è alcun cambiamento in termini di valore, né per la società, né per l’azionista.

Solitamente, i raggruppamenti sono annunciati da società che hanno prezzi delle azioni bassi e che, quindi, vogliono aumentare al fine di evitare la cancellazione dalla quotazione.

Si potrebbe pensare, quindi, che il raggruppamento di azioni sia un elemento negativo per l'azienda, ma non è sempre così. A volte, infatti, l’operazione potrebbe essere legata a problemi di operatività del mercato e alla presenza di una proprietà cosiddetta “dormiente”.

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