Cambiamento climatico e Banche Centrali

Cambiamento climatico

Un rapporto sul clima delle Nazioni Unite ha scoperto che il riscaldamento globale è pericolosamente vicino a una spirale fuori controllo. L’accordo sul clima di Parigi nel 2015 ha stabilito l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura media globale a non più di 2 gradi e di cercare di non superare 1,5 gradi. Questa soglia, considerata punto di non ritorno, è molto vicina: le temperature planetarie sono già 1,2 gradi sopra i livelli pre-industriale. I terribili avvertimenti sui cambiamenti climatici sono un invito all’azione per gli investitori che investono i loro soldi per aiutare l’ambiente. La notizia, però, aumenta anche il dibattito su come rendere efficaci queste strategie.

Conseguenze

L’aumento della temperatura è legato alla crescita dei livelli di CO2 e metano presenti sul pianeta: due gas di cui l’uomo è il principale produttore. Il tasso di surriscaldamento registrato nel 2020 è il più alto degli ultimi 100 mila anni, le ondate di calore e la quantità di precipitazioni estreme sono aumentate nella maggior parte dei paesi e l’attività umana ne è responsabile. Se l’aumento delle temperature varcherà la soglia dei 1,5 gradi centigradi il clima peggiorerà ulteriormente e ci saranno conseguenze catastrofiche per l’intero pianeta.

Il ruolo delle Banche Centrali

Banche centrali e autorità di vigilanza hanno un ruolo fondamentale, sia per migliorare l’informazione sui rischi legati al cambiamento climatico e mitigarne l’impatto sulla stabilità finanziaria, sia per agevolare l’investimento privato per il finanziamento della trasformazione. Il primo contributo che esse possono dare è una stabilizzazione dei prezzi e finanziaria. La stabilità finanziaria è forse il punto chiave; gli investitori son sempre più disposti ad allocare fondi per finalità green e il compito principale delle banche centrali è garantire che i mercati finanziari privati funzionino ordinatamente, e mitigare il più possibile rischi di instabilità.

I rischi

Il cambiamento climatico e le relative politiche danno luogo a rischi fisici e rischi di transizione. I rischi climatici di regola si manifestano in forme note (rischio di credito, di mercato, legale). È essenziale migliorare dati e modelli per l’analisi del rischio climatico. I modelli di rischio, solitamente, tengono conto del passato usando dati storici; occorre renderli adatti a cogliere l’impatto futuro delle politiche climatiche nel lungo periodo. In secondo luogo, è fondamentale disporre di buoni dati.

Aziende green

Oggi un’impresa che voglia rendere pubblica la propria impronta ecologica si trova dinanzi a una moltitudine di standard contabili dei quali tener conto. Poiché la sensibilità verso le questioni climatiche sta rapidamente crescendo, investitori e fondi sono sempre più desiderosi di investire in attività green. Considerando le ingenti somme investite è fondamentale disporre di chiari e precisi standard di trasparenza per non correre il rischio di favorire un “greenwashing” o bolle speculative.

Le iniziative politiche in Europa

Una maggiore consapevolezza su cambiamento climatico e finanza ha riunito le banche centrali e l’autorità di vigilanza per condividere le migliori pratiche in materia di monitoraggio e gestione del rischio climatico. Nel 2017 una task forse del Financial Stability Board ha evidenziato la necessità di un’informativa comparabile e coerente sui rischi e le opportunità dei cambiamenti climatici e ha formulato una serie di raccomandazioni in tal senso. A maggio del 2018 la commissione europea ha istituito un gruppo di esperti Tecnici in materia di Finanza Sostenibile (TEG) con l’obiettivo di sviluppare proposte sul tema. Dopo un anno di lavoro il TEG ha pubblicato le linee guida per migliorare il modo in cui le imprese rendicontano le informazioni riguardanti il clima. Anche nel recente riesame della strategia della politica monetaria la BCE ha presentato un nuovo piano di azione connesso appunto al cambiamento climatico. I passi da fare ci sono stati e ci saranno, ma servirà l’impegno solidale di tutti se si vorrà progredire, il punto di non ritorno è sempre più vicino.

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