Green bond e l’impulso alla finanza green

Cosa sono le obbligazioni verdi

I green bond sono delle obbligazioni la cui emissione è legata a progetti di investimento che hanno una ricaduta positiva per l’ambiente. Il loro “inventore” è stato Aldo Romani, attuale capo del funding sostenibilità della Banca europea degli investimenti e la prima emissione ad opera di questa istituzione risale al luglio del 2007. Questi strumenti sono legati al finanziamento di progetti volti allo sviluppo della sostenibilità ambientale come il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, prevenzione e controllo dell’inquinamento, edilizia e traporti eco-compatibili. Dalla prima emissione il mercato è cresciuto in modo esponenziale, grazie anche alla spinta impressa dai vari accordi sul clima, tanto da arrivare nel 2020 a 800 miliardi di dollari e con una previsione di oltre 1000 miliardi di dollari di emissioni per fine 2021. Le principali caratteristiche che differenziano i green bond dalle obbligazioni tradizionali riguardano: la selezione del progetto da finanziare; il vincolo gravante sui proventi che devono essere depositati in un portafoglio specifico tracciato dall’emittente; la richiesta di rendicontazione annuale dell’utilizzo dei proventi; la second opinion, ossia la presenza di un revisore esterno che certifichi i documenti.

Green Bond Principles e gli standard europei

L’International Capital Market Association (ICMA) ha indicato le caratteristiche di questi bond a livello internazionale e i Green Bond Principles sono appunto gli standard individuati affinché un’obbligazione possa essere definita “green”. Si tratta di un’autoregolamentazione che non comporta sanzioni; l’unica la dà il mercato dal momento che se un emittente non rispetta i principi ICMA negli anni successivi l’emissione, questo avrà un danno reputazionale. Gli standard aggiornati a giugno 2021 sono linee guida che raccomandano trasparenza e maggiore informazione e promuovono lo sviluppo del mercato dei Green Bond chiarendone le modalità di emissione. I principi ICMA prevedono: precisa indicazione della destinazione dei proventi; procedimenti ad hoc per la valutazione e selezione dei progetti; massima trasparenza nel comunicare la gestione dei ricavi; la redazione di un report per mantenere aggiornati gli investitori sull’avanzamento dei progetti. Secondo la Commissione Europea gli attuali standard forniscono delle raccomandazioni che sono essenzialmente basate sul processo di emissione non fornendo però definizioni sufficientemente rigorose e complete sui progetti a cui sono destinati i proventi dell’operazione. I GBP, inoltre, sempre secondo il parere della Commissione, non sarebbero in grado di assicurare adeguata trasparenza e responsabilità dei revisori esterni essendo sottratti a qualsiasi tipo di supervisione delle autorità regolamentari. La proposta legislativa per il Green Bond Standard Europeo parte da questi presupposti per stabilire uno standard di riferimento sull'uso che le imprese e le autorità pubbliche possono fare di questi strumenti per raccogliere fondi sui mercati dei capitali allo scopo di finanziare investimenti ambiziosi, nel rispetto di requisiti stringenti di sostenibilità e proteggendo gli investitori dall'ecologismo di facciata, il greenwashing. Il quadro normativo proposto in sede europea prevede quattro requisiti fondamentali: i fondi raccolti dovranno essere interamente assegnati a progetti conformi al regolamento Tassonomia dell’EU; piena trasparenza sulle modalità di assegnazione dei proventi esigendo una comunicazione dettagliata; controllo da parte di un revisore esterno per garantire che il regolamento sia rispettato e che i progetti siano allineati con la tassonomia; controllo da parte dell’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati sui revisori esterni per garantire la qualità e l’affidabilità delle obbligazioni e salvaguardare l’integrità del mercato.

Il primo ETF sui green bond governativi dell’Eurozona

La società di gestione del risparmio Lyxor Asset Management ha da poco annunciato la quotazione del Lyxor Euro Government Green Bond (DR) UCITS ETF, il primo ETF che replica l’andamento di mercato dei green bond sovrani della zona euro. Questo fondo è stato quotato il 6 luglio su Euronext e verrrà quotato su London Stock Exchange e Borsa Italiana. L’ETF replica l’indice Solactive Euro Government Green Bond, indicativo della performance delle obbligazioni verdi con rating investment grade emesse da Paesi dell’eurozona. Per poter essere incluse nell’indice, le obbligazioni devono essere approvate dalla Climate Bonds Initiative e soddisfare specifici criteri che riguardano: la dimensione con almeno 300 milioni di euro; l’emittente, principalmente governi dell’eurozona; la scadenza di almeno un anno; il rating, in quanto solo le obbligazioni investment grade sono ammissibili; la valuta, euro.

La finanza sostenibile in ambito europeo

Valdis Dombrovskis, sovraintendente alla Stabilità finanziaria, ai servizi finanziari e all'Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: "La strategia odierna sulla finanza sostenibile è fondamentale per generare i finanziamenti privati che servono a realizzare i nostri obiettivi climatici e affrontare altre sfide ambientali. […] Proponiamo anche una norma per le obbligazioni verdi per combattere l'ecologismo di facciata e indicare in modo chiaro le obbligazioni che sono davvero un investimento sostenibile.". Negli ultimi anni l'UE ha alzato il tiro nella lotta ai cambiamenti climatici. La Commissione ha già preso ingenti provvedimenti per gettare le basi di una finanza sostenibile. La sostenibilità è il punto nevralgico della ripresa dell'UE dalla pandemia di COVID-19 e il settore finanziario sarà di fondamentale importanza per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo.

L’attuale strategia d’intervento prevede:

  • Ampliare il quadro normativo sulla finanza sostenibile per facilitare l’accesso al finanziamento della transizione.
  • Aumentare l’inclusività della finanza sostenibile verso le PMI e consumatori fornendo gli adeguati strumenti e incentivi per accedere al finanziamento.
  • Rafforzare la resilienza del sistema economico e finanziario ai rischi che incombono sulla sostenibilità.
  • Accrescere il contributo del settore finanziario alla sostenibilità.
  • Assicurare l’integrità del sistema e monitorarne l’ordinata transizione verso la sostenibilità.
  • Creare iniziative e norme internazionali di finanza sostenibile.

Gli Stati membri hanno tempo fino a metà 2023 per valutare come i loro mercati finanziari contribuiscono a raggiungere l’obiettivo comunitario di zero emissioni entro il 2050. Per realizzare la transizione verso un’economia green e rispettosa dell’ambiente occorrono, dunque, ingenti investimenti in tutti i settori economici e una parte rilevante necessariamente derivante dal settore privato, orientando il flusso di capitali verso investimenti sostenibili.

Contatti

Mail

info@liucfinclub.com

Social
Social

Dove siamo

Indirizzo

C.so Matteotti 22, Castellanza (VA) 21053