Bolle speculative: cosa sono, le origini e perché se ne parla

Bolle speculative: che cosa sono?

Una bolla speculativa è uno degli eventi più importanti nell’universo della finanza. Può essere definita come quel fenomeno di crescita esponenziale e irrazionale che si forma nel prezzo di un bene e che lo porta, in poco tempo, a livelli di quotazione molto elevati e distanti da quello che è il valore fondamentale del bene stesso.Una bolla speculativa è uno degli eventi più importanti nell’universo della finanza. Può essere definita come quel fenomeno di crescita esponenziale e irrazionale che si forma nel prezzo di un bene e che lo porta, in poco tempo, a livelli di quotazione molto elevati e distanti da quello che è il valore fondamentale del bene stesso.Dato che questa crescita repentina non è motivata da ragioni oggettive (economiche, finanziarie, di sviluppo, ecc.), gli economisti sostengono che questo fenomeno sia un’anomalia di mercato legata più a una componente psicologica che a una razionale.Per poter nascere una bolla speculativa ha bisogno di tre elementi fondamentali che sono: il bene oggetto della bolla, che deve poter suscitare l’interesse delle masse e convincerle che le potenzialità di crescita del prezzo siano legittime. Un mercato dove gli individui possano indirizzare la loro volontà di acquisto (o di vendita), quindi si registrerà la formazione di un mercato molto liquido. Terzo elemento gli individui, ovvero coloro che spinti da ragioni sensate (prima) e dal voler ottenere alti rendimenti in poco tempo (dopo) decidono di impiegare risorse finanziare per acquisire il bene.

Le origini delle bolle speculative

La prima bolla speculativa documentata della storia è la bolla dei tulipani (o follia dei bulbi di tulipano) verificatasi nell’Olanda tra la fine del 1500 e gli inizi del 1600. A innescare questa violenta corsa speculativa furono dei particolari tulipani che vennero colpiti dal “virus del mosaico” che ne scoloriva i petali e conferiva degli effetti particolari. La bolla si sviluppò tra il 1593 e il 1637, lungo questo periodo di tempo i prezzi dei tulipani crebbero a livelli vertiginosi tanto che con solo due tulipani era possibile comprare una casa al centro di Amsterdam. In breve tempo l’euforia del mercato coinvolse gran parte della popolazione fino ad arrivare al ceto medio commerciale. Questo fece registrare un rallentamento della crescita economica del paese, dato che i capitali si muovevano in una sola direzione, ovvero quella della speculazione dei tulipani.La bolla si sviluppò tra il 1593 e il 1637, lungo questo periodo di tempo i prezzi dei tulipani crebbero a livelli vertiginosi tanto che con solo due tulipani era possibile comprare una casa al centro di Amsterdam. In breve tempo l’euforia del mercato coinvolse gran parte della popolazione fino ad arrivare al ceto medio commerciale. Questo fece registrare un rallentamento della crescita economica del paese, dato che i capitali si muovevano in una sola direzione, ovvero quella della speculazione dei tulipani.Il picco della bolla si ottenne nel gennaio del 1637 dove il prezzo dei bulbi era cresciuto più del 2000%. Qualche mese dopo l’euforia fece posto alla prudenza spingendo alcuni operatori a vendere, in poco tempo ci fu il panic selling sul mercato che portò a una forte deflazione dei bulbi.Gli strumenti che permisero agli operatori del mercato di speculare su questo forte rialzo dei prezzi erano le call option, contratti che sfruttando l’effetto leva permisero di poter amplificare i potenziali guadagni.

I dati dal 9 Febbraio al 1 Maggio non sono disponibili. Il grafico mostra una tendenza.

Perchè se ne parla?

Le bolle speculative non sono solamente un ricordo del passato, nell’ultimo secolo ne possiamo trovare di diverse, le più eclatanti sono state tre: la bolla che causò la crisi del 1929, la bolla delle DotCom e la bolla del mercato immobiliare americano che scatenò la crisi dei mutui sub-prime nel 2008. Le bolle speculative non sono solamente un ricordo del passato, nell’ultimo secolo ne possiamo trovare di diverse, le più eclatanti sono state tre: la bolla che causò la crisi del 1929, la bolla delle DotCom e la bolla del mercato immobiliare americano che scatenò la crisi dei mutui sub-prime nel 2008.Nelle ultime settimane, sono stati pubblicati molti articoli a proposito di questo tema, partendo dal TIME al Wall Street Journal, passando per la CNBC, fino ad arrivare a papers come quello pubblicato da Bridgewater Associate (la società di asset management fondata da Ray Dalio) che discutono di questo tema. Bridgewater Associate, in questo paper mostra il modello di identificazione di bolle utilizzato dalla società. In questa ricerca, pubblicata da Ray Dalio in persona (grande studioso di bolle speculative), vengono presi in considerazione sei indicatori differenti che tentano di prevedere la prossima bolla per poterla affrontare nel modo giusto.I sei indicatori riportati in questo modello, sono frutto di anni di studio e, ovviamente, non ci è permesso sapere esattamente come vengono calcolati, in quanto la tecnologia utilizzata è proprietaria. Noi possiamo però sapere quali sono le variabili prese in considerazione, ovvero:

  • Lo scostamento dei prezzi attuali;
  • Lo scostamento dei prezzi attualirelativamente ai prezzi “tradizionali”;
  • L’Earning Growth Rate necessario peravere ritorni nelle azioni maggiori deiritorni sui bond;
  • Quant’è l’ammontare dei nuovi entrantinel mercato;
  • Quanto sono rialziste le aspettative;
  • Quant’è l’ammontare di leva che finanziagli acquisti;
  • Il livello di acquisti a termine (per mercati immobiliari e delle materie prime) elivelli di investimenti industriali (per società).

Questi sei indicatori nell’ultimo periodo indicanoQuesti sei indicatori nell’ultimo periodo indicanola possibile presenza di una bolla, concaratteristiche molto simili alle bolle speculativedel passato, che riguarda il settore delle EmergingTech.Risulta essere più scettico sull’esistenza dellabolla in questione Zachary Karabell, scrittore peril TIME e autore, il quale sostiene chel’incremento di valore del settore tecnologicoavvenuto negli ultimi tempi sia dovuto a elementirazionali, come il grande ruolo giocato dallesocietà tecnologiche in questo periodo dipandemia. Inoltre, accusa coloro che parlano dibolle di essere diventati loro stessi una bolla equesto, secondo l’autore, evidenzia come abbiano sempre sbagliato nelle loro previsioni.In conclusione, come scrive Karabell, le bollesono molto difficili da identificare e nonostante molti professionisti se ne occupino da moltotempo, rimane una certa distanza di opinioni inmerito.Non possiamo dire con certezza se esista o menouna bolla attualmente, ma queste discussioni ci insegnano come chiunque sia interessato aimercati finanziari debba sempre mantenere altal’attenzione, senza farsi condizionare da aspettiemotivi che potrebbero portarci a compiere scelte sbagliate.

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