Mercati Crypto ed EV, bolle o solidi progetti: perché se ne sente sempre parlare

Introduzione

Nel corso dell’ultimo periodo, con la repentina ascesa del mercato Crypto e del settore EV (Electric Vehicle), si fa sempre più intenso il dibattito congetturale sul possibile crollo di tali mercati, definiti da molti ancora vergini e con poca solidità, trainati da trend speculativi ed isteria di massa. Ecco che allora inizia ad aleggiare l’ombra di quello che gli addetti del settore definiscono “bolla speculativa”.

Cos'è una bolla?

La potremmo definire come l’euforia generale derivante dai concetti di sviluppo, progresso e crescita, associati a un settore o mercato, ritenuto molto promettente dagli investitori. I prerequisiti che una bolla deve avere per essere definita tale sono fondamentalmente tre: l’estrema fiducia da parte degli investitori nei confronti di un determinato asset, la crescita molto rapida del prezzo dell’asset e la lontananza dei valori finanziari da quelli dell’economia reale. Per definizione la bolla non la si vede finché non scoppia ma, inevitabilmente, prima o poi scoppierà. Lo scoppio è una delle fasi indubbiamente più critiche del processo, in quanto il mercato sarà saturo di posizioni Buy (acquisto asset), ossia dall'assenza di investitori disposti ad effettuare ulteriori acquisti a un prezzo che nel frattempo è diventato troppo elevato. Si verifica perciò l’altra faccia della medaglia, gli investitori passano dal massiccio acquisto, all’incentivo nel ripiegare verso una vendita massiva per limitare il più possibile le perdite; si parla del cosiddetto “panic selling” che provoca inevitabilmente il crollo del prezzo dell’asset con il conseguente crash del mercato.

Le variabili comportamentali

Il ricorrente comportamento degli investitori in una bolla speculativa e non solo, è da ricercare nelle variabili comportamentali degli individui. Probabilmente, uno dei primi a interessarsi a queste dinamiche psicologiche e sociali nei rapporti economici fu Thorstein Veblen, accademico statunitense di origine norvegese del 19° secolo, che introdusse il cosiddetto processo di emulazione nel suo saggio “The Theory of the Leisure Class”, secondo cui gli individui tendono a imitare altri gruppi di individui. Più recentemente, Malcolm Gladwell, giornalista e saggista canadese, in “The Tipping Point” e in “The Power of Thinking Without Thinking”, esamina come i fattori culturali, sociali ed economici convergano per creare tendenze nel comportamento dei consumatori. "Idee, prodotti, messaggi e comportamenti si diffondono come fanno i virus”, così l’autore definisce l’agire dell’uomo. Questa branca di studio è stata definita come “herding behaviour”, letteralmente comportamento da pastore; lampante la motivazione di tale denominazione. Comprendiamo quindi facilmente come un concetto clanico o comportamento di gregge risulta essere fortemente presente nei mercati finanziari.

Dibattito e congetture sui mercati Crypto ed EV

Stiamo assistendo alla vigilia di nuove bolle? È quello che tutti si chiedono. Tuttavia, diventa molto complesso fare dichiarazioni con estrema sicurezza, d’altronde, i settori Crypto ed EV stanno raccogliendo enormi volumi di capitali da big player molto solidi della scena mondiale. Nel settore automotive praticamente la quasi totalità delle case automobilistiche ha già annunciato un target temporale, entro il quale verrà effettuata una completa transizione da veicoli a combustione termica a veicoli full electric. Questo non esime il mercato da scivoloni considerevoli, basti vedere l’andamento dei titoli legati alla mobilità elettrica come ad esempio NIO, azienda cinese che quest’anno ha visto la sua quotazione calare del 40% nonostante la sua situazione si sia recentemente stabilizzata dopo il tracollo. Nel mercato Crypto, più caotico, diventa ancora più arduo definire se il trend dell’ultimo periodo sia legato a un fanatismo incontrollato degli investitori o, a una solida fiducia nei confronti di una profonda rivoluzione della finanza tradizionale virando verso la “DeFi” (Finanza Decentralizzata), scardinando gli attori istituzionali dalla regolamentazione del mercato.

Parola agli esperti (EV market)

Ma cosa dicono gli esperti? La patata bollente dell’esporsi in dichiarazioni frettolose diventa ancora più rovente quando si parla di settori caldi come questi. Uno dei personaggi più attivi nella divulgazione di informazioni sul mercato dell’elettrico è sicuramente il tedesco Felix Christian Matthes, coordinatore della ricerca per la politica energetica e climatica presso l'Öko-Institut dal 2009. È anche membro del gruppo consultivo della direzione generale per l'energia della Commissione europea su l'Energy Roadmap 2050. Secondo il ricercatore tedesco la soluzione migliore è l’elettrificazione di massa, inoltre è un gran sostenitore dell’e-mobility. I detrattori della green economy dal canto loro contestano il fatto che ancora oggi, la filiera del trasporto su ruote e non solo, è tutt’altro che pronta ad una transizione green in quanto la maggior parte dell’energia elettrica viene ancora prodotta da combustibili fossili. La soluzione a questo stallo la si può trovare nella proposta di Snam, società italiana nel settore della distribuzione di gas naturale nella rete nazionale, che propone l’adozione dell’idrogeno come fonte rinnovabile di energia per rendere green la filiera. La società ha già annunciato una prima rete a idrogeno di 2700 km entro il 2030. Come possiamo facilmente notare il mercato delle energie rinnovabili sembra molto promettente e legato a doppio filo all’economia reale, non possiamo dire lo stesso delle criptovalute.

Dichiarazione vertiginose (Crypto market)

In questo settore coloro che si espongono dando giudizi positivi o meno, tornano spesso sui loro passi cambiando drasticamente idea. Caso che ha fatto molto rumore è stata la dichiarazione di Stan Druckenmiller, ex socio di Soros e uno dei più grandi gestori di hedge fund dal patrimonio di 12 miliardi, in cui era apparso molto freddo nei confronti delle criptovalute. In piena bolla speculativa, a cavallo tra il 2017 e il 2018, aveva sostenuto che Bitcoin presto avrebbe perso valore. La sua profezia si rivelò corretta, perché quando quella bolla scoppiò, BTC scese e arrivò fino ai 4.000 dollari di marzo 2020. Successivamente iniziò la bull run e, non a caso, nel novembre 2020, quando Bitcoin si approcciava di nuovo ai 20.000 dollari, Stan Druckenmiller lo rivalutò sostenendo le sue potenzialità come riserva di valore, anche migliore dell’oro. In aggiunta, il manager ha affermato di aver investito in BTC quando valeva 6.500 dollari e ha dichiarato pubblicamente di essersi pentito di non aver continuato i suoi acquisti.

Di conseguenza, è facile intuire quanto sia complesso definire il mercato Crypto solido o meno: si passa dal descriverlo come speculativo e privo di valore, ad addirittura considerarlo come una possibile fonte di asset potenzialmente assimilabili a riserve di valore. In tutto questo grande trambusto si fa sentire ovviamente anche l’opinione dell’eclettico miliardario di Palo Alto, Elon Musk, ormai diventato un vero fenomeno virale sui social con le sue dichiarazioni spesso fuori dalle righe nei confronti dei mercati dell’elettrico e delle criptovalute. Probabilmente anche questo contribuisce a far percepire ai più cauti investitori, un certo ambiente estremamente euforico e lontano dalla realtà e quindi vicino al rischio di potenziali bolle speculative.

Conclusione

Come reagiranno i mercati Crypto ed EV? Come si comporteranno gli investitori nello short e nel long? Sarà prevalentemente una questione speculativa o nascerà un forte interesse nei confronti della transizione green e di una nuova finanza? Citando Mark Twain “la storia non si ripete ma fa rima” potremmo dire che in questa breve frase c’è tutta l’essenza delle bolle finanziarie: non si sa quando ci saranno ed ogni volta non sono mai come quelle precedenti, ma i fattori che le pongono in essere sono sempre gli stessi. Periodi diversi, mercati diversi, investitori diversi ma sempre lo stesso medesimo risultato. Non ci rimane che chiederci, Quale sarà la prossima bolla? In che settore? L’analisi oggettiva e l’osservazione critica sono le armi migliori per una loro chiara individuazione.

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