Cina VS Binance

Binance è oggi uno degli exchange criptovalutari più conosciuti ed utilizzati al mondo, riuscendo a diventare un leader di settore con una qualità del servizio ben riconosciuta. Binance, oltre ad essere un exchange, è anche un wallet di criptovalute, un servizio di trading, un’accademia di formazione, una fondazione di beneficenza e un fornitore di una propria criptovaluta (Binance Coin). A differenza di molti concorrenti che basano la loro attività sullo scambio di denaro tradizionale in criptovalute e viceversa, Binance si concentra sullo scambio tra cripto e cripto. Lo stesso exchange ha lanciato una propria criptovaluta, Binance Coin (BNB), con la quale gli utenti possono pagare i servizi della piattaforma, ottenendo così uno sconto ed un’ulteriore possibilità di investimento. BNB, ha riscosso un grande successo dal momento del lancio diventando tra le 10 criptovalute con maggior capitalizzazione di mercato.

La Banca Centrale Cinese ha annunciato che tutte le transazioni effettuate con criptovalute nel paese saranno considerate illegali. Sebbene Biance fosse già uscita dal mercato della Cina nel 2017, l’azienda nel 2019 ha lanciato una piattaforma peer-to-peer che consente agli utenti di scambiare Bitcoin, Ether, e Tether contro ls valuta cinese. L’ultimo divieto di Pechino ha sostanzialemente eliminato ogni speranza che gli scambi e altre piattaforme possano rimanere in Cina. Secondo la Banca Centrale “la speculazione tramite criptovalute sta turbando l’ordine economico e finanziario e favorendo la crescita di attività illegali e criminali”. Per questo la Banca ha vietato a tutti gli exchange, come Binance, di operare in Cina. Il divieto delle transazioni in criptovalute arriva dopo che negli ultimi mesi le autorità cinesi avevano adottato alcune azioni volte a reprimere il mining di bitcoin nel paese. Pur non vietando di per sé il mining, il Comitato per la stabilità e lo sviluppo finanziario del governo cinese aveva lasciato intuire che un divieto avrebbe potuto essere imposto in futuro. Con il nuovo annuncio, anche il mining è considerato illegale, e, considerato che circa il 60% di tutte le criptovalute in circolazione viene estratto in Cina, è una decisione estremamente rilevante. Il giornalista cinese di criptovalute, Colin Wu, ha rivelato che WeChat, un’applicazione che accumula circa un miliardo di utenti, ha limitato le ricerche relative allo scambio di criptovalute. Nel corso degli ultimi mesi, una serie di piattaforme cinesi è stata vista abbandonare il supporto per le società di criptovalute o le attività correlate a esse.

Tale decisione sta provocando la svalutazione di molte delle più importanti monete virtuali al mondo, a partire da Bitcoin. Il bitcoin, infatti, è in calo di oltre il 5%, Ether perde l’8,9% mentre XRP scivola dell’8,7%. Anche i titoli delle criptovalute e le aziende legate alla blockchain sono finite sotto pressione, con le società di mining quotate negli USA come Riot Blockchain, Marathon Digital e Bit Digital che scivolano tra il 4,1% e il 5,1% negli scambi premarket. Binance ha deciso di bloccare la registrazione di nuovi profili a coloro che durante l’operazione inseriscono numeri di telefono asiatici, la società ha spiegato che chiuderà le negoziazioni over-the-counter il 31 Dicembre permettendo ai clienti di ritirare i fondi investiti. Mentre Huobi ha annunciato addirittura la cancellazione degli account esistenti da qui a fine anno.

Pare che i miners cinesi si siano spostati in Siberia, secondo quanto riportato dal quotidiano Vedomosti, citato da Bloomberg. Il consumo di energia nel 2021 nella città di Irkutsk è aumentato del 159% rispetto all’anno precedente, e secondo la testata sovietica, tale aumento è dovuto proprio alle operazioni di estrazione sotterranea di criptovaluta. Avendo storicamente le tariffe elettriche più basse della Russia a causa dell’abbondanza di energia nella regione, Irkutsk ha attirato l’interesse dei miners.

Oggi, anche se Binance è andato molto oltre dall’essere un exchange locale, la Cina rimane un mercato essenziale per questo, così come Binance è anche una piattaforma essenziale e preferita per i trader e gli investitori di criptovalute cinesi. Un rapporto di Chainalysis mostra che tra gennaio e giugno 2021 sono state inviate criptovalute per un valore di oltre 150 milioni di dollari a indirizzi stimati controllati dagli utenti in Cina.