Il fisco a caccia delle criptovalute

Cosa sono le criptovalute?

Difficile dare una definizione precisa, è un tipo di moneta digitale, creata attraverso un sistema di codici. Le criptovalute funzionano in modo autonomo, al di fuori dei tradizionali sistemi bancari e governativi. Utilizzano la crittografia per rendere sicure le transazioni. Sono molto diverse dalle monete tradizionali, tuttavia è possibile acquistarle e venderle come qualsiasi altro asset.

Modalità di scambio

Tali criptovalute sono scambiate sui cosiddetti “exchange”, ovvero piattaforme online, come ad esempio Coinbase, le quali non hanno obblighi fiscali rispetto alle autorità nazionali; non devono comunicare la lista dei clienti o le transazioni che vengono effettuate. Gli obblighi fiscali sono infatti a carico del singolo contribuente, quindi, ovviamente, attraverso le criptovalute è più facile effettuare riciclaggio di denaro o eludere il fisco.

Quante tasse si pagano sui guadagni da criptovalute?

In Italia non è assolutamente chiaro, essendo uno dei pochi paesi a non avere una regolamentazione fiscale in merito. l’unica cosa che sappiamo è che, per le persone fisiche, se si detengono più di 51.645 euro allora si sarà tassati al 26% sui possibili guadagni. sotto tale soglia la tassazione è pari a zero a prescindere dal reddito: rimanere sotto tale soglia non è assolutamente difficile, basta vendere quando l’asset si avvicina a tale valore a fronte anche dell’elevatissima volatilità che questi beni hanno. questo accade perchè il fisco italiano applica alle criptovalute la stessa normativa applicata per le valute estere.

Bitcoin non è una moneta

La contraddizione principale, però, è che secondo l’Ocse le criptovalute non possono essere considerate monete. infatti, hanno una diffusione come mezzo di pagamento molto limitato e a  causa della sua elevata volatilità non possono essere considerate riserve di valore. solo quattro paesi trattano ancora le criptovalute come moneta tradizionale: il Belgio, la Costa D’Avorio, la Polonia e l’Italia; altri paesi le trattano come un qualsiasi asset finanziario mentre altri ancora hanno una normativa specifica. in molti paesi è regolamentata perfino l’attività di mining, ovvero la generazione di nuove criptovalute.

Tassazione criptovalute per le imprese

La contraddizione principale, però, è che secondo l’Ocse le criptovalute non possono essere considerate monete. infatti, hanno una diffusione come mezzo di pagamento molto limitato e a  causa della sua elevata volatilità non possono essere considerate riserve di valore. solo quattro paesi trattano ancora le criptovalute come moneta tradizionale: il Belgio, la Costa D’Avorio, la Polonia e l’Italia; altri paesi le trattano come un qualsiasi asset finanziario mentre altri ancora hanno una normativa specifica. in molti paesi è regolamentata perfino l’attività di mining, ovvero la generazione di nuove criptovalute.

Perché è necessaria una normativa contro le cripto?

La contraddizione principale, però, è che secondo l’Ocse le criptovalute non possono essere considerate monete. infatti, hanno una diffusione come mezzo di pagamento molto limitato e a  causa della sua elevata volatilità non possono essere considerate riserve di valore. solo quattro paesi trattano ancora le criptovalute come moneta tradizionale: il Belgio, la Costa D’Avorio, la Polonia e l’Italia; altri paesi le trattano come un qualsiasi asset finanziario mentre altri ancora hanno una normativa specifica. in molti paesi è regolamentata perfino l’attività di mining, ovvero la generazione di nuove criptovalute.

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